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domenica 13 luglio 2008

La nuova colla senza polvere

Dalla ricerca Technokolla arriva la tecnologia HD, che elimina una volta per tutte il problema della polvere. I prodotti in Hight Definition abbattono le emissioni polverose del 95%, tutelano la salute degli operatori e garantiscono un ambiente di lavoro più pulito e più confortevole. Techno-one HD e Technostar HD sono la nuova generazione di adesivi per piastrelle in tecnologia HD. Quando si apre un sacco di Techno-one HD e Technostar HD, addio a nubi di polvere. Grazie alla rivoluzionaria formula di Technokolla, lavorare in un ambiente più salubre è possibile. In più, il comfort dei collanti per edilizia in tecnologia HD va di pari passo con la praticità d?uso, una resa eccellente e innumerevoli campi di applicazione.

lunedì 5 maggio 2008

LASER DI MISURA - L'evoluzione continua

Mosaic Art prima di eseguire ogni tipo di intervento, opera sul luogo di realizzo misurazioni professionali in maniera estremamente accurata coudiuvandosi con strumenti di altissima precisione come il laser a cavalletto. Negli ultimi 20 anni, dalla metà degli anni '80, abbiamo visto progredire sistematicamente lo sviluppo delle tecnologie laser al servizio dell' automazione industriale e civile.
L' avvento dei componenti a semiconduttore e dei microchips unitamente alle ottiche più avanzate hanno consentito la realizzazione di strumenti di misura elettro-ottici sempre più adeguati alle crescenti esigenze del mercato.
Le scoperte più clamorose, che fino a qualche decennio fa venivano utilizzate per lungo tempo esclusivamente nel campo militare, sono oggi a disposizione quasi simultaneamente anche nel settore civile ed industriale offrendo grosse opportunità di impiego con grandi vantaggi economici e di affidabilità.

sabato 19 aprile 2008

Mosaic Art descrive i materiali e strumenti del Mosaico

Materiali:
Il mosaico contemporaneo può essere composto da materiali multiformi, smalti, marmi e ciottoli e poi legno, ferro, ceramica, fino a zollette di zucchero, allettati con vari leganti e adesivi. Quello tradizionale si avvale di materiali da taglio naturali, come tutti i lapidei, o materiali artificiali come il vetro e il cotto.

Per materiali lapidei si intendono vari tipi di rocce come graniti, porfidi, basalti, ciottoli, arenarie, brecce, alabastri, travertini e marmi. Sono i materiali d’elezione per la creazione dei mosaici pavimentali come negli opus sectile: resistono al calpestio e non riflettono la luce, permettendo una corretta lettura delle decorazioni.

venerdì 18 aprile 2008

Mosaic Art descrive i materiali e strumenti del Mosaico - Le Paste Vitree

Paste Vitree:

Le paste vitree a foglia metallica sono realizzate facendo aderire ad una piastra di vetro di 5-10 mm di spessore, una foglia di metallo sottilissima, generalmente d’oro o d’argento. Sulla foglia viene quindi applicata una sottile lastra di vetro soffiato, detta cartellina, con la funzione di proteggere la foglia metallica dagli agenti ossidanti. Infine l’insieme ottenuto viene scaldato per fare aderire perfettamente i tre strati.Per fare in modo che i materiali, tagliati in tessere di varie dimensioni, aderiscano ad un supporto si ricorre ai leganti, che permettono la conservazione dell’opera musiva nel tempo. Gli antichi usavano il mastice e soprattutto la calce: i Greci usavano un impasto di calce aerea, polvere di mattone e terra vulcanica; i Romani aggiungevano a volte polvere di marmo, ghiaia e pozzolana. Nel Medioevo si utilizzava la calce idraulica e in tempi più moderni il cemento idraulico detto Portland. Oggi i mosaicisti si avvalgono di cementi idraulici e di resine sintetiche.
Gli adesivi vengono impiegati o per dare maggiore adesione al legante o per lo stacco delmosaico diretto su base provvisoria (vedi) o nei restauri. Sono colle di vario tipo e resine sintetiche.
Le sostanze aggiunte al legante per modificarne l’azione si definiscono additivi, e permettono di ritardare o accelerare la presa, di fluidificare, impermeabilizzare, plastificare o indurire la superficie.

Mosaic Art descrive i materiali e strumenti del Mosaico - Materiali Vetrosi

Materiali Vetrosi:

I materiali vetrosi sono riflettenti e di notevole varietà cromatica, quindi sono massicciamente impiegati nei mosaici parietali, nei pannelli, nelle sculture e negli oggetti realizzati in mosaico. Sono realizzati artificialmente presso laboratori specializzati e si ottengono attraverso la fusione vetrosa

Mosaic Art descrive i materiali e strumenti del Mosaico - I Marmi

Marmi:
I marmi, per la loro minore durezza (sono più lavorabili) e maggiore varietà cromatica, sono molto impiegati anche nei mosaici parietali.

I materiali lapidei possono essere reperiti ricercandoli personalmente, come per alcune rocce o ciottoli, o rivolgendosi a ditte specializzate che, soprattutto nel caso del marmo, possono fornire lastre di pezzature differenti o materiale pretagliato in parti più piccole.

mercoledì 16 aprile 2008

Mosaic Art decrive i materiali e strumenti del Mosaico - Gli Smalti

Gli Smalti:

Definiti tutti genericamente “smalti” possono più correttamente essere divisi in tre categorie: le paste vitree, gli smalti e le paste vitree a foglia metallica d’oro e d’argento.
Le paste vitree sono vetri privi di piombo, piuttosto trasparenti e omogenei. La loro colorazione si ottiene aggiungendo alla fusione coloranti costituiti per lo più da pigmenti metallici.

Gli smalti veri e propri si ricavano da una fusione vetrosa cui si aggiungono piombo, ossidi e sali metallici. Rispetto alle paste vitree, sono più opachi e dispongono di una ben più ampia gamma cromatica. Grazie all’aggiunta di piombo risultano più facili da tagliare, perché meno soggetti a scheggiarsi, e sono particolarmente brillanti.
Per il cosiddetto “micromosaico” si utilizzano smalti fusi in sottili bacchette, che vengono spezzettate in minuscole tessere da apposite pinze.

martedì 15 aprile 2008

Mosaic Art descrive il disegno a cartone, altra forma di mosaico

Il Cartone

Il cartone è un disegno preparatorio, generalmente eseguito su cartoncino, realizzato riportando le dimensioni precise e i toni di colore dell’opera musiva che si intende eseguire.
Viene trasferito sulla superficie da mosaicare con la tecnica dello spolvero (si effettua praticando una serie di fori lungo i contorni del disegno stesso, sui quali viene successivamente passato un tampone con pigmenti colorati) o mediante incisione (ricalcandone i contorni con una punta metallica) o con la stampa (utilizzando una carta lucida precedentemente preparata).
Nell’esecuzione di copie di mosaici antichi, il cartone riproduce fedelmente la forma e il colore di ogni tessera dell’originale e serve quindi come modello per l’allettamento delle tessere stesse.
Il cartone può essere eseguito direttamente dal mosaicista o essere fornito da un artista che voglia tradurre in mosaico una sua opera originale.
La velina o carta lucida è una carta oleata trasparente, più o meno sottile, impiegata per realizzare rilievi grafici e reticoli.

lunedì 14 aprile 2008

Mosaic Art descrive il mosaico a Pannelli Musivi

Pannelli musivi

Nel Novecento si è diffuso il mosaico da “cavalletto”, di piccolo formato, simile a un quadro, destinato ad essere facilmente trasportato.

Il supporto di tali opere deve quindi essere composto da materiale leggero e maneggevole. Si può ricorrere al legno, molto economico, oppure a materiali artificiali che consentono una migliore conservazione del manufatto, perché più resistenti e leggeri: tra i più utilizzati l’aereolam.
Per l’esecuzione di mosaici col metodo diretto su superficie provvisoria si ricorre soprattutto a supporti in populit o eraclit, materiali utilizzati anche in edilizia come isolanti.

Mosaic Art descrive i mosaici Pavimentali e Parietali

Mosaici Pavimentali:
L’esecuzione dei mosaici pavimentali nell’antichità è ben documentata dalle precise descrizioni che ci hanno lasciato Vitruvio e, in epoca successiva, Plinio il Vecchio, i quali parlano di alcuni strati preparatori che eseguiva il mosaicista prima dell’opera a mosaico.
Innanzitutto occorreva assicurarsi che il terreno fosse compresso e piano, atto a ricevere gli strati preparatori: quindi si passava a stendere il primo, che consisteva in un resistente composto di ciottoli, posto direttamente sul terreno, chiamato statuminatio; sopra questo veniva posto il rudus, una miscela di calce e ghiaia alto poco meno di mezzo metro. Quindi il nucleus, uno strato alto 12 cm, in calce e cocciopesto.
A questo punto il mosaicista tracciava uno schizzo (sinopia), utile per avere un’idea complessiva della figurazione che doveva eseguire a mosaico; terminava la preparazione il suvranucleus, uno strato di calce e pozzolana che veniva steso “a giornate”, cioè a piccole porzioni, per consentire così l’allettamento delle tessere “a fresco”.
Questa elaborata tecnica sopravvive fino al XIX secolo, dopodiché i primi tre strati descritti sono sostituiti da un unico preparato, il vespaio. Sopra questo vengono applicate alcune lastre in cemento armato ed infine il legante, sul quale sono poste le tessere.

Mosaici parietali:
Se l’esecuzione dei mosaici pavimentali è ben documentata, non sappiamo invece quasi nulla circa la preparazione dei mosaici parietali, che possono essere studiati, quindi, solamente sul campo e non attraverso le fonti storiche.
Il triplice strato preparatorio per queste opere comincia con l’arriccio, steso direttamente sulla parete di mattoni, costituito da una miscela di calce spenta, sabbia e fuscelli di paglia, spessa pochi centimetri; negli interstizi tra un mattone e l’altro venivano posti chiodi a testa larga o grappe, per dare stabilità allo strato. Lo scopo di questo primo strato era quello di uniformare la parete. Sull’arriccio venivano praticate alcune striature verticali con una cazzuola, in modo da fornire un appoggio allo strato preparatorio intermedio, un preparato molto fine di intonaco.
A questo punto si tracciava uno schizzo, per disegnare a grandi linee la figura da mosaicare.
L’ultimo strato, sottile 1,5 – 2 cm, era una fine miscela di calce e polvere di mattone o marmo, che veniva stesa a “giornate”, cioè a piccole porzioni, in modo da applicare le tessere sull’intonaco fresco.
Su questo intonaco si compiva un preciso disegno preparatorio, eseguito “a fresco”, sul quale poi il mosaicista poneva le tessere.
Questa tecnica rimane invariata fino agli anni trenta del Novecento, quando Sironi utilizza per primo lastre di eternit su cui si pongono direttamente le tessere, in modo da poter eseguire il mosaico in laboratorio e spostarlo nel luogo di destinazione una volta terminato, riducendo così notevolmente i tempi di produzione ed i costi
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sabato 5 aprile 2008

Trend partner Mosaic Art presente al salone del Mobile 2008

I mosaici Trend da noi utilizzati anticipano presentando al Salone di Milano Eco philosophy.
I Saloni scendono in campo, dal 16 al 21 aprile, su oltre 220.000 metri quadrati in un affiatato gioco di squadra condotto dal Salone Internazionale del Mobile, Eurocucina, il nuovo SaloneUfficio, Biennale Internazionale dell'Ambiente del Lavoro (ex Eimu), che si rinnova nel nome di immediata comprensione per omologarsi alle altre manifestazioni e rendersi meglio visibile, il Salone Internazionale del Bagno, il Salone Internazionale del Complemento d'Arredo e il SaloneSatellite dedicato sempre ai giovani.
Accanto all'eccellenza dell'offerta commerciale, alla grande varietà di prodotti nuovi, agli scenografici allestimenti degli stand e ai servizi impeccabili che rendono la visita nel quartiere fieristico più agevole e facile, i Saloni offrono una rosa imperdibile di eventi collaterali in fiera e in città. La sorpresa maggiore sarà l'evento che si svolgerà nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale e coinvolgerà un artista di fama internazionale e un'icona per eccellenza del patrimonio culturale di Milano e dell'Italia nonché opera d'arte tra le più famose al mondo, rinnovando la felice collaborazione dei Saloni con il Comune di Milano ed estendendola alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano.

Mosaic Art descrive l'arte e la posa del mosaico

Le nuove esigenze del mercato ed i bisogni della società contemporanea, richiedono tempi brevi di esecuzione e bassi costi di produzione. Il mosaico, per sua natura arte paziente, ha dovuto adattarsi a queste esigenze.
Già Venezia si rese conto di ciò ed elaborò nel secolo scorso nuovi sistemi produttivi, sia per i materiali, sia per le tecniche esecutive (metodo del ribaltamento).
Il Friuli, di lunga tradizione musiva, ha istituito una scuola a Spilimergo dove si tiene conto delle richieste del mercato. Pur conservando un carattere artigianale, la scuola impiega anche tecniche molto vicine a quelle industriali. È in uso il metodo indiretto, che permette di lavorare in laboratorio, molto più rapidamente rispetto al tradizionale sistema diretto eseguito in loco. Un altro metodo consiste nel creare il mosaico incollando le tessere su una rete in fibra di vetro, così da rendere estremamente maneggevole il trasporto e la collocazione del mosaico stesso.
Oggi, accanto allo sviluppo di questi nuovi metodi, si sta realizzando il recupero del mosaico come espressione artistica autonoma. Gaudì, ad esempio, ha inserito il mosaico in molte delle sue opere architettoniche e la pittura di Klimt è sicuramente stata influenzata dai mosaici bizantini di Ravenna.

mercoledì 5 marzo 2008

Expocasa chiude la 45° edizione con interesse verso arredo bagno e pavimentazioni

Il Salone del Mobile e dell’arredamento chiude la sua 45a edizione con un netto incremento di visitatori: + 30%
Risultati oltre le aspettative per Expocasa, al Lingotto Fiere dal 29 febbraio al 9 marzo, sotto la regia di GL events-Promotor International: nei dieci giorni di manifestazione sono state infatti oltre 40.000 le presenze tra gli stand. Un segnale molto positivo che testimonia la vitalità della rassegna torinese, una delle più importanti e storiche manifestazioni del mobile rivolte al grande pubblico.
Il Salone ha raccolto circa 400 espositori, organizzati in sezioni tematiche che spaziavano dal Classico al Moderno e Contemporaneo, da Tecnicasa – sezione dedicata a stufe e caminetti, serramenti, pavimentazioni, arredo bagno… - al Design e alle cucine di ultima generazione, per una superficie espositiva di circa 38.000mq.
L’offerta di quest’anno si è arricchita di alcune iniziative collaterali, tra cui i Laboratori di ManualMente e la collaborazione con Torino 2008 World Design Capital, che ha portato a Expocasa Le eccellenze del design piemontese, mostra delle migliori opere selezionate in ambito regionale per concorrere al prestigioso premio Compasso d’Oro e pubblicate sull’ADI Index.
Grande l’apprezzamento, inoltre, per la sezione dedicata al matrimonio, Idea Sposa che, lungo un percorso di stand-vetrina, offriva una ricca panoramica di tutto occorre per l’organizzazione delle nozze, dalle bomboniere più attuali agli abiti da cerimonia. Suggestiva la passerella che ha ospitato, nei due weekend, le sfilate degli atelier, uno dei momenti più attesi e apprezzati della rassegna.
Il 6 marzo, infine, ha fatto il suo debutto ArTò, il primo Salone delle Attività Artigiane, nato in collaborazione con le organizzazioni artigiane piemontesi di Confartigianato, CNA, CasArtigiani e con il contributo di Regione Piemonte, Unioncamere e Camera di Commercio di Torino. Ben 212 gli espositori, provenienti da 13 regioni, dall’artigianato artistico al tessile, dal benessere all’alimentare di alta qualità. Per questa prima edizione, il Salone ha raccolto riscontri di pubblico molto positivi, ponendo le basi per gli sviluppi futuri della manifestazione.
L’appuntamento con Expocasa si rinnoverà nel 2009, dal 27 febbraio all’8 marzo al Lingotto Fiere di Torino.

sabato 1 marzo 2008

Mosaic Art descrive le tecniche della posa del mosaico

1) La tecnica diretta viene usata per la produzione di mosaici pavimentali, atti al rivestimento di pavimenti, il procedimento consiste in questo: fissare le tessere in marmo (dalla parte lucida o opaca, se si vuole ottenere un effetto grezzo o un effetto anticato con tessere burattate) con un collante su fogli di rete in fibra di vetro. Le dimensioni della tessera variano secondo canoni scelti dall’azienda esse possono essere: di cm1 x 1; cm 1,5 x 1,5; cm 2 x 2; cm 2,5 x 2,5; e così via; la differenza che intercorre tra le varie dimensioni sta nella risoluzione dell’immagine, questo è dovuto al fatto che usando tessere piccole come ( cm1x 1) il disegno o il progetto da realizzare verrà molto più accurato nei minimi particolari. La superficie invece risulterà liscia e quasi piana con uno spessore di 10/11 mm. Il mosaico una volta messo in opera, sul pavimento, presenterà una leggera scabrosità, dovuta alle tessere non perfette, caratteristica tipica del mosaico che volendo si può eliminare tramite levigatura, inoltre la rete in fibra di vetro su cui viene incollato il mosaico permette un facile posatura dell’opera, grazie alla sua ottima flessibilità. Una volta eseguita la sua posa con del collante generico usato per le più comuni piastrelle o marmi di uso abitativo, si procederà alla sua fuga con appropriati stucchi presenti in commercio opportunamente miscelato con dell’isolastic ( miscela liquida atta a dare elasticità e prevenire crepe alla stucattura stessa).
2) La tecnica indiretta viene eseguita quando si vuole realizzare un pavimento con tessere, dalla parte a spacco, ovviamente la tessera a spacco non è ne regolare ne perfettamente piana. Si esegue incollando le tessere con della colla di farina su dei fogli di carta molto spessi, a lavoro ultimato sarà visibile la parte posteriore, mentre la superficie musiva rimarrà coperta dalla carta. Una volta messo in posa viene eliminata la carta rimanendo visibile la superficie musiva, lo spessore è di 10/11mm. Il manufatto presenterà una superficie piana, priva di fughe.
3) La tecnica diretta su malta o a spacco viene eseguita per la realizzazione di parietali, dove non necessita una superficie piana e regolare, anzi una superficie scabra farà vibrare di luci ed ombre il mosaico. Le tessere vengono direttamente posate sulla malta ed incastonate l’una all’altra senza fuga con uno spessore che a lavoro ultimato sarà di 6/8 mm circa. Tale tecnica permette la realizzazione di opere di un eccezionale valore artistico, riproduzioni di quadri, foto ecc…, giocando con sfumature e venature di ogni singola varietà di marmo e granito. Questa tecnica viene usata o con l’uso di marmi opportunamente tagliati ed incastonati tra di loro, o con l’uso di smalti ( vetro di murano ), il taglio e la posa di quest’ultimo è uguale a quello dei marmi. Infine esiste anche la combinazione di entrambi i materiali ( marmo e vetro di murano) che insieme danno origine ad un manufatto del tutto originale nel suo stile.